The Times: “Adriana Poli Bortone riaccende il dibattito su radici cristiane e costituzione europea”
Per il giornale britannico Adriana Poli Bortone, eurodeputato del gruppo Uen, sta cercando concretamente di superare le barriere imposte da alcuni Stati per l’inserimento delle radici cristiane nel testo del trattato costituzionale europeo
Per il giornale britannico The Times Adriana Poli Bortone, eurodeputato al parlamento europeo, è l’unica che sta cercando concretamente di superare le barriere imposte da alcuni Stati all’inserimento del tema delle radici cristiane nel testo del Trattato costituzionale europeo. Com’è noto, l’eurodeputato del gruppo Uen ha presentato una dichiarazione scritta con la quale si chiede che la costituzione europea preveda una definizione delle eredità culturali del continente che non ometta di fare riferimento alle radici cristiane, nella convinzione che queste hanno contribuito ed ancora contribuiscono alla cultura e all’umanesimo dei quali l’Europa è legittimamente fiera. In un articolo a firma di Ivan Camilleri apparso nei giorni scorsi, il quotidiano parla di una iniziativa che rianima il dibattito sulla cosiddetta “Christian heritage” dell’Europa. Un confronto che va avanti fin dai primi momenti della stesura del trattato e che ha visto impegnati esponenti del parlamento europeo provenienti da ogni Stato membro, ma che negli ultimi tempi sembra essere stato accantonato soprattutto dopo il “no” referendario di Francia e Olanda. Secondo The Times l’iniziativa di Adriana Poli Bortone ha trovato immediatamente il sostegno, tra gli altri, dell’eurodeputato maltese David Casa, uno dei più convinti assertori dell’opportunità dell’inserimento del riferimento alla cristianità nella nuova costituzione dell’unione europea.