Le rassicurazioni della Cia
“Gli oleifici salentini rispettano livelli di sicurezza che rendono ingiustificato ogni allarmismo”. Lo ha dichiarato Vito Murrone, presidente della Cia di Lecce, in seguito ai timori scatenati dall’incendio che ha interessato una raffineria in provincia di Perugia
Dopo il recente incendio verificatosi il 26 novembre scorso in una raffineria di Campello sul Clitunno (Perugia), si è registrato un crescente e ingiustificato allarmismo, correlato ai livelli di sicurezza degli oleifici presenti sul territorio salentino. “Per dirimere i dubbi e chiarire la questione – ha dichiarato Vito Murrone, presidente provinciale della CIA di Lecce (Confederazione italiana agricoltori) – occorre primariamente precisare che quell’incidente, che ha causato la morte di quattro operai e l’evacuazione di 500 abitanti del posto, fa riferimento a strutture che utilizzano solventi chimici altamente infiammabili, nocivi e pericolosi per l’ambiente, si pensi all’esano, al fine di estrarre olio residuo dalla sansa. In realtà – ha continuato Murrone – i frantoi realizzano differenti processi di lavorazione nei quali non si prevedono fattori di rischio paragonabili a quelli riscontrati nella raffineria della provincia di Perugia. E’ pertanto opportuno, nel caso degli stabilimenti oleari, considerare il problema della sicurezza nella logica di prevenzione ordinaria, rifuggendo da infondate forme di allarmismo, peraltro lesive dell’immagine positiva di tale ambito, come pure dell’intero settore agricolo appartenente al Grande Salento”. Secondo i dati forniti dalla CIA, in provincia di Lecce operano più di 250 oleifici privati e cooperativi, che garantiscono l’assolvimento di una funzione insostituibile nella filiera dell’olivicoltura locale. Sta alla Confederazione agricoltori, Murrone lo ha annunciato, il compito di adottare ogni strategia idonea ad assicurare la tutela del sistema agricolo salentino, attivando i provvedimenti necessari, in presenza di campagne denigratorie del settore produttivo.