Buoni e pericolosi. Ecco come mangiarli
Autunno, tempo di funghi. Il Ministero della Salute detta le regole sul loro consumo e su cosa fare in caso di sospetta intossicazione
Durante la stagione autunnale, la raccolta e il consumo di funghi spontanei aumenta considerevolmente, per le favorevoli condizioni atmosferiche e, parallelamente, aumentano i casi d’intossicazione, a volte anche mortale. Le manifestazioni determinate dai funghi tossici spesso appaiono sintomi influenzali e come tali vengono trattate, con un pericoloso ritardo nella impostazione della terapia adeguata. Il Ministero della Sanità consiglia, pertanto, ai cittadini: – di non consumare funghi se prima non sono stati controllati da un micologo o se non si è certi della loro commestibilità – di consumare solo funghi ben cotti – di non far consumare funghi a bambini, a donne in stato di gravidanza e a persone affette da particolari patologie – in caso di comparsa di sintomi quali: dolori addominali, vomito e diarrea o altra sintomatologia, dopo aver consumato funghi, contattare tempestivamente il medico di base o il pronto soccorso o un Centro Antiveleni (CAV) – se ci si reca al Pronto Soccorso per comparsa di vomito, diarrea o altra sintomatologia dopo il consumo di funghi non controllati, portare con se eventuali resti di funghi cotti, crudi o residui di pulizia.