Nell’immaginario collettivo del popolo italiano da qualche anno a questa parte la figura del calciatore è sinonimo di successo, bellezza e ricchezza. Moderni gladiatori della serie A, dei quali solo in pochi si salvano dalle copertine dei giornali scandalistici, dalla pubblicità e dai reality show. Ancor di meno i non fidanzati con quelle che una volta si chiamavano soubrette e sono altrettanto pochi coloro che nella serie maggiore non riescono a strappare ai loro presidenti qualche miliardo per le loro giocate. Il discorso non cambierebbe (con le dovute proporzioni) nella serie cadetta o nelle altre categorie professionistiche. Niente di nuovo. . .