Truffa all’ombra della pizzica pizzica

Sequestrati 155mila euro a Pasquale Gaetani (ex Alleanza Nazionale), presidente e legale rappresentante della fondazione “Notte di San Rocco di Torrepaduli”, interdetta. False fatture per 165mila euro contestate a Cesare Vernaleone, volto noto di Telerama

 

Una Fondazione, quella denominata “Notte di San Rocco di Torrepaduli”, messa su per  la “conservazione e valorizzazione delle tradizioni culturali legate all’evento della festa in onore di San Rocco”. In realtà, secondo la Procura di Lecce, dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, emerge che la Fondazione intitolata al santo che guarisce dal morso della taranta, avrebbe percepito indebitamente dal 2008 al 2016 oltre 300mila euro.

Per questo sono stati sequestrati a Pasquale Gaetani (60 anni), ex assessore della Provincia di Lecce (in quota Alleanza Nazionale) e legale rappresentante della fondazione, 155mila euro su rapporti bancari/postali, beni immobili, attività economiche e quote societarie.

Invece la Fondazione “Notte di San Rocco di Torrepaduli” è stata interdetta da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, e, scrive il gip Vincenzo Brancato “ove possibile” saranno revocati quelli già concessi.

Uno scherzo del destino ha voluto che proprio lo stesso giorno del sequestro preventivo per equivalente Pasquale Gaetani abbia reso nota la concessione da parte della Regione Puglia di 129.600 euro per la realizzazione del “concertone” del “Festival notte di San Rocco di Torrepaduli”, che si sarebbe dovuto tenere il 18 agosto prossimo.

 

I FATTI

Nel 2008 Pasquale Gaetani aveva messo su una Fondazione “Notte di San Rocco – Pizzica, tamburello, scherma in ronda” con sede a Ruffano, presso casa sua. Quella Fondazione aveva registrato l’adesione della Provincia di Lecce, ma non era stata iscritta al registro delle persone giuridiche private tenuto dalla Regione Puglia (ai sensi del DPR 361/00).

Successivamente aveva poi costituito un’altra fondazione, con un nome simile: “Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli”, a cui questa volta non aveva aderito l’ente provinciale e, come la prima, non aveva la registrazione obbligatoria presso il registro regionale.

Anche la seconda fondazione aveva sede presso la sua residenza.

Aveva poi utilizzato un profilo Facebook per promuovere pubblicamente l’evento musicale della festa in onore di San Rocco. Nel profilo Facebook, denominato “equivocamente”, scrivono gli inquirenti, “Fondazione Notte di San Rocco”, compariva un collegamento al sito ancora in uso alla prima originaria fondazione, inducendo in errore tutti gli enti pubblici a cui sono stati richiesti finanziamenti.

Inoltre, sono state utilizzate fatture false a fronte di prestazioni inesistenti, con l’obiettivo di incassare indebitamente soldi pubblici.

E qui entra in scena Cesare Vernaleone, volto televisivo di Telerama e testimonial dell’ideologia  separatista di una “Regione Salento”, portata avanti dal proprietario di Telerama e dirigente di Forza Italia, Paolo Pagliaro.

Vernaleone, con la sua partita iva individuale denominata “Cesare Vernaleone – La notizia”, ha emesso nove fatture in tre anni, dal 2013 al 2016, per un importo di 165.187 euro.

Fatture che secondo le Fiamme gialle attestano il falso in quanto i servizi non sono stati erogati.

Con quelle fatture emesse giustificando costi inesistenti e chiedendo altri contributi pubblici, Pasquale Gaetani, ha “indotto in errore” diversi enti, tra cui se stesso, in quanto assessore del Comune di Ruffano (Le) che ha elargito, su sua richiesta, 30mila euro.

In tutto, diversi enti pubblici, ossia il Consorzio universitario interprovinciale del Salento (Cuis), la Provincia di Lecce e il Comune di Ruffano, di cui era assessore, hanno versato alla seconda Fondazione, cui non aveva aderito nessuno degli enti donatori, oltre 300mila euro.

 

LE FALSE FATTURE DI VERNALEONE

Cesare Vernaleone (56 anni), che riporta già condanne (fonte: SDI) per mancato versamento dell’Iva e per bancarotta fraudolenta, ha emesso nove fatture fittizie per l’importo di 165.187.

Oltre all’emissione di nove false fatture, le Fiamme gialle hanno potuto verificare che Vernaleone, non ha versato l’iva fino al 2016 e, come ha dichiarato Massimo Mazzei, suo commercialista, non ha dipendenti e non ha registrato costi passivi a fronte di fatture in cui si descrivono servizi che richiedono di sostenere dei costi (si veda nel prospetto, per esempio: fornitura artisti, palco, hostess, ecc).

Insomma a fronte di 165.187 euro di incassi, non ha uscite che giustifichino i lavori eseguiti.

Per truffa aggravata finalizzata all’indebita percezione di fondi pubblici e abuso d’ufficio, sono indagati in concorso, oltre a Pasquale Gaetani e Cesare Vernaleone, anche le altre due componenti del cda della Fondazione: Maria Ester Cardigliano (41 anni) e Anna Tommasina Viva, 54 anni, di Ruffano.

 

I DISSIDI INTERNI AL CDA

Nel 2013 violando anche le norme statutarie relative al termine di preavviso e la comunicazione del luogo della riunione, Gaetani ha nominato, senza approvazione del Consiglio di amministrazione, un secondo direttore artistico, nella persona della nipote Rosaria Ricchiuto, e un produttore esecutivo, Cesare Vernaleone, compagno della Ricchiuto, che è entrata nel CdA.

A seguito di questo atto di forza, si è dimesso Vincenzo Corona, primo direttore artistico, socio dello studio di comunicazione Korema.

Sono seguiti diversi esposti, anche al prefetto, e l’avvio delle indagini.

 

NESSUNO TOCCHI LA TARANTA

E’ fallito dunque miseramente il tentativo dell’ex assessore della provincia di Lecce Pasquale Gaetani (AN) di metter su l’anti-Notte della Taranta e l’anti-festa di San Rocco di Torre Paduli. La prima, da oltre 20 anni si svolge a Melpignano, paesino della Grecìa salentina, attirando migliaia di turisti e appassionati di pizzica, facendo da stimolo tutto l’anno, per eventi, ricerche, concerti, collaborazioni con università straniere e italiane.

La seconda, si tiene nella notte magica del 15 agosto, quando spontaneamente migliaia di fedeli del santo taumaturgico e di appassionati di pizzica si ritrovano sul piazzale antistante la chiesa di San Rocco chi per onorare il santo chi per sfidarsi nella “danza delle spade”, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

L’unica notte su cui nessuno potrà mettere un cappello.

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