Festival della Valle d’Itria: tutto è Belcanto!

                                                                                    di Fernando Greco

 

 

 

Nella generale scarsezza di risorse economiche che da alcuni anni incombe sulla programmazione artistica nazionale, il Festival della Valle d’Itria continua a rappresentare un’isola felice, un vaso di Pandora originato dal costante connubio tra creatività e originalità, caratteristiche che nel corso di un quarantennio lo hanno reso uno tra gli appuntamenti estivi più importanti d’Europa.

Rodolfo Celletti

Quest’anno la 43° edizione del Festival sarà dedicata alla memoria di Rodolfo Celletti (1917 – 2004), storico direttore artistico della rassegna martinese, nel centenario della sua nascita. All’illustre musicologo sarà dedicato il convegno “Rodolfo Celletti, maestro di scrittura e (censore) di voci” che avrà luogo nell’auditorium della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca durante le giornate del 28 e del 29 luglio.

 

A Rodolfo Celletti si deve l’intuizione su cui si basano ancora oggi le scelte culturali e artistiche di un festival fedelmente impegnato in percorsi di ricerca e di approfondimento sul Belcanto italiano

Alberto Triola

Secondo le parole di Alberto Triola, a cui è affidata la direzione artistica a partire dal 2010, “… A Rodolfo Celletti si deve l’intuizione su cui si basano ancora oggi le scelte culturali e artistiche di un festival fedelmente impegnato in percorsi di ricerca e di approfondimento sul Belcanto italiano. Con questo spirito il cartellone 2017 intende dipanare il filo rosso che percorre il teatro musicale di tutti i tempi nel segno della tradizione belcantistica italiana, che Celletti faceva risalire al recitar-cantando monteverdiano e che prolunga la fioritura dei propri rami fino a tutto il primo quarto del XIX secolo, per inoltrarsi poi su sentieri anche molto divergenti tra loro e dallo spirito delle origini del melodramma. Ambiti diversi e lontani hanno però continuato a testimoniare la straordinaria fecondità dell’invenzione originaria: quel matrimonio alchemico che nella lingua italiana trovò – e non smette di farlo – il crogiolo d’elezione”.

La mente torna al famoso soprano Renata Scotto e al suo aforisma “Tutto è Belcanto!”, che sottolinea la necessità dell’interprete, sia esso cantante, regista o direttore, di tener viva la magia del teatro musicale, sospeso tra parola e musica ovvero tra  carne e spirito, tra dramma e sogno, attraverso le singole poetiche, le varie modalità espresse nel corso dei secoli, da Monteverdi a Puccini, da Vivaldi a Meyerbeer, da Piccinni a Verdi, che poi sono gli autori presenti nel cartellone di quest’anno.

La mente torna al famoso soprano Renata Scotto e al suo aforisma “Tutto è Belcanto!”, che sottolinea la necessità dell’interprete, sia esso cantante, regista o direttore, di tener viva la magia del teatro musicale

Antonio Vivaldi

VIVALDI – ORLANDO FURIOSO (14 – 31 luglio)

Doré – La follia di Orlando

Grande repertorio barocco per l’ appuntamento inaugurale, che vedrà una nuova produzione dell’”Orlando Furioso”, l’opera più nota di Antonio Vivaldi (1678 – 1741). Come gran parte del catalogo vivaldiano, anche l’Orlando è stato riscoperto e valorizzato a partire dagli anni settanta del XX secolo, nel corso di una Vivaldi renaissance che continua ai nostri giorni grazie a studi sempre più approfonditi e interpreti sempre più esperti. Memorabile l’allestimento ideato da Pier Luigi Pizzi per Marilyn Horne, protagonista di un ruolo concepito dal compositore non già per castrato, contrariamente alla prassi dell’epoca, ma per una donna en travesti ovvero il contralto Lucia Lancetti.

Diego Fasolis

A Martina Franca il cast di specialisti sarà guidato dal maestro Diego Fasolis a capo dell’ensemble I Barocchisti, mentre il ruolo di Orlando sarà interpretato dal contralto Sonia Prina, un nome che è una garanzia in questo repertorio.

Sonia Prina

Al debutto nel ruolo di Angelica sarà il giovane soprano Michela Antenucci, “uno dei frutti più interessanti dell’Accademia Celletti degli ultimi anni” secondo il giudizio di Triola. L’allestimento scenico sarà curato da Fabio Ceresa, best young director agli Opera Awards 2016, ormai regista di fama internazionale dopo gli esordi martinesi con “Orfeo, immagini di una lontananza” e la “Giovanna d’Arco” di Verdi. Lo spettacolo sarà realizzato in coproduzione con il teatro La Fenice di Venezia, città che nel 1727 vide il debutto dell’Orlando vivaldiano.

Claudio Monteverdi

 

MONTEVERDI – ALTRI CANTI D’AMOR (15, 18, 22 luglio – 1 agosto)

Monica Bacelli

I giovani artisti dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti, giunta al settimo anno di attività, quest’anno si produrranno in ben due allestimenti, come spiega il direttore artistico: “… Incoraggiati dal felice sviluppo dell’Accademia Celletti, che ormai da sette anni offre a giovani cantanti di tutto il mondo un percorso di alta formazione tecnico – artistica nell’ambito dei repertori d’elezione del Festival, guadagnandosi una posizione di assoluto rilievo in ambito nazionale e internazionale, crediamo siano maturi i tempi per un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani talenti che scelgono Martina Franca per coronare il proprio percorso formativo … Il Festival mette oggi in cartellone, oltre a un lavoro seicentesco nel chiostro di san Domenico, una seconda produzione operistica a Palazzo Ducale, appositamente ideata e riservata ai giovani cantanti dell’Accademia”.

Quest’anno il Chiostro di San Domenico ospiterà “Altri canti d’amor”, appuntamento dedicato a un florilegio dei celebri Madrigali guerrieri et amorosi di Claudio Monteverdi (1567 – 1643) nella ricorrenza dei 450 anni dalla sua nascita. L’allestimento dello spettacolo è stato affidato alla compagnia teatrale “Eco di Fondo” il cui regista Giacomo Ferraù ha inteso creare una trama che desse continuità drammaturgica ai brani musicali: “Immersa in un banchetto nuziale d’altri tempi, una sposa dormiente viene svegliata da Amore, bimbo alato che la conduce per mano in una discesa infernale attraverso le sue più profonde e indicibili paure. Un viaggio nei ricordi, nella coscienza, tra le mille figure d’ombra che la abitano, evidenziando le ragioni del cuore e dello spirito delle donne di ogni luogo e di ogni tempo”.

La bacchetta di Antonio Greco guiderà l’Ensemble Barocco del Festival. Presenza di lusso quella del famoso mezzosoprano Monica Bacelli, al suo debutto a Martina. Dopo le brillanti performances degli ultimi anni, farà ritorno al Festival la compagnia di danza Fattoria Vittadini (premio Abbiati 2014) diretta dal coreografo Riccardo Olivier.

 

 

Giuseppe Verdi

VERDI – UN GIORNO DI REGNO (19 – 30 luglio)

Stefania Bonfadelli

Agli artisti dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti sarà riservata anche l’opera “Un giorno di regno” di Giuseppe Verdi (1813 – 1901), titolo con cui il giovane compositore, secondo le parole di Triola, “… si accosta alla grande tradizione belcantista dell’opera comica italiana in un periodo in cui Rossini, nonostante il ritiro dall’agone operistico, continuava a dominare la scena teatrale europea. Come ebbe modo di scrivere Rodolfo Celletti, il modo migliore per cavare i valori di quest’opera è quello di dare rilievo al carattere che la ricollega senza mediazioni alla tradizione belcantistica rossiniana, interpretandola con elegante eloquio drammatico e le cure stilistiche tipiche del belcantismo”.
L’Orchestra Internazionale d’Italia sarà diretta per l’occasione da Sesto Quatrini, mentre la messa in scena sarà curata da Stefania Bonfadelli, ormai di casa a Martina Franca sia come cantante sia come docente dell’Accademia.

Giacomo Puccini

PUCCINI – GIANNI SCHICCHI (23, 25 e 27 luglio)

Domenico Colaianni

Beniamino del Festival della Valle d’Itria, il baritono barese Domenico Colaianni quest’anno presterà la sua brillante verve comica al personaggio di Gianni Schicchi, protagonista dell’omonimo capolavoro pucciniano, esempio di quella grottesca espressività che reca in sé i caratteri del teatro europeo di inizio Novecento. Con Colaianni i giovani artisti dell’Accademia si produrranno in un allestimento cameristico dell’opera, curato dal regista Davide Garattini Raimondi in coproduzione con la ICO – Magna Grecia di Taranto.

Giacomo Meyerbeer

MEYERBEER – MARGHERITA D’ANJOU (29 luglio – 2 e 4 agosto)

Fabio Luisi

Il Belcanto drammatico di primo Ottocento sarà presente in cartellone con “Margherita d’Anjou” di Giacomo Meyerbeer (1791 – 1864), titolo che vedrà il ritorno a Martina di Fabio Luisi, direttore d’orchestra di fama internazionale nonché direttore musicale del Festival, dopo la “Medea in Corinto” di Mayr e la “Francesca da Rimini” di Mercadante. Quest’opera che, su libretto di Felice Romani, nel 1820 segnò il debutto scaligero del compositore tedesco, “sfoggia – secondo il giudizio di Alberto Triola – le caratteristiche tipiche di un’opera di facile presa: soggetto storico rivisitato con la libertà poetica volta a mettere in primo piano vicende sentimentali e private rispetto allo sfondo epico e militare; caratteri di evidenti dimensioni teatrali; ampie pagine di plateale virtuosismo e altre di vasto respiro corale, con l’aggiunta, molto sapida ed efficace, di un personaggio buffo, di uno en travesti e di diverse scene d’insieme affidate a voci scure maschili in grado di arricchire e variare, con tinte e toni diversi, il carattere drammatico di base. Non è difficile ravvisare in quest’opera un modello per “La forza del destino” (naturalmente al netto della dimensione tragica del finale verdiano) sia per il procedere del racconto per grandi pagine di colore popolaresco e altre di valore epico e corale, sullo sfondo di vicende militari; sia per il contributo di quel peculiare carattere comico, che contribuisce a un’inedita prospettiva di stampo ironico per un dramma di soggetto pseudostorico”.
Il regista italo – sudafricano Alessandro Talevi, di ritorno a Martina dopo il “Crispino e la comare” del 2013, “leggerà la regalità di Margherita in chiave contemporanea, trasformandola in una diva del regno del fashion, un po’ Anna Wintour un po’ la Miranda Priestly di Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada. La sua corte pullulerà di stylists e top models sulle passerelle della London fashion week e non mancherà l’elemento da spy story”.

Niccolò Piccinni

PICCINNI – LE DONNE VENDICATE (16, 24 e 28 luglio)

L’approfondimento dei compositori di scuola pugliese-napoletana è da sempre uno dei più tipici fil rouges del Festival della Valle d’Itria. Quest’anno sarà la volta del compositore barese Niccolò Piccinni (1728 – 1800) con “Le donne vendicate”. L’opera buffa, su libretto di Carlo Goldoni, sarà rappresentata in seno all’iniziativa “Opera in Masseria” che prevede l’allestimento di un’opera lirica in un contesto ambientale in grado di esaltare il pregio ambientale del territorio della Valle d’Itria. Con orgoglio il direttore artistico Triola dichiara che “… L’edizione 2017 del Festival della Valle d’Itria certifica l’Opera in Masseria quale elemento qualificante del cartellone annuale. Si tratta di una delle più fortunate iniziative delle ultime stagioni: dopo tre anni di sperimentazione via via più strutturata, da quest’anno la produzione si arricchisce e per la prima volta verrà eseguita con orchestra a ranghi completi”. L’orchestra sarà quella della ICO – Magna Grecia di Taranto diretta da Ferdinando Sulla. L’allestimento verrà curato dal regista Giorgio Sangati in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano.

Per le date del 16 e del 28 luglio sarà coinvolta la Masseria Palesi, mentre il 24 luglio sarà la volta della Masseria Luco, entrambe a Martina Franca.

PER TUTTE LE ETA’ E PER TUTTE LE ORE

Accanto ai titoli principali, il programma del 43° Festival della Valle d’Itria comprende una serie di iniziative musicali che si dipaneranno per tutta la seconda metà di luglio.

Nella basilica di San Martino si terrà come sempre (26 luglio) il Concerto per lo Spirito: per l’occasione verrà eseguito il “Requiem per archi” di Toru Takemitsu accostato all’”Exultate jubilate” di Mozart, al “Salve Regina” di Porpora e alla sinfonia “La Passione” di Haydn.

Martina Franca, Palazzo Ducale

Il 1 agosto Fasolis e i Barocchisti torneranno a Palazzo Ducale per eseguire arie e duetti vivaldiani nonché le Quattro Stagioni di Vivaldi. Durante la serata si svolgerà la consegna del Premio Celletti, assegnato quest’anno al tenore Ramon Vargas.

Da segnalare anche quest’anno il Festival Junior, frutto di un anno di studio che ha visto impegnate decine di bambini nell’incontro con pagine di musica del Novecento. Nella serata del 24 luglio i piccoli musicisti si cimenteranno con “C’era una volta … Gianni Schicchi!”, adattamento dell’opera pucciniana ideato da Davide Garattini Raimondi.

Senza dimenticare il Concerto Sinfonico del 3 agosto diretto da Alvise Casellati, dedicato alla prima esecuzione italiana del brano “I gnostr” del compositore nocese Domenico Turi, seguito dal concerto per pianoforte e orchestra “Piccolo Mondo Antico” di Nino Rota e dalla sinfonia in Mi minore di Alberto Franchetti. Al pianoforte Alessandro Taverna.

Completano il cartellone i concerti di mezzogiorno del ciclo “All’ora sesta”, quelli pomeridiani (ore 17,00) del ciclo “I concerti del sorbetto” e quelli notturni (ore 23,30) del ciclo “Canta la notte”.

Ulteriori dettagli sul sito web del Festival: www.festivaldellavalleditria.it.

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