Cosmo Francesco Ruppi va in pensione

 

Mons. Domenico D’Ambrosio, Vescovo di San Giovanni Rotondo, sarà il prossimo Vescovo di Lecce

Cosmo Francesco Ruppi, nato ad Alberobello 75 anni fa, vescovo di Lecce in prorogatio per raggiunti limiti di età dal 2008, anno in cui lascia la presidenza regionale della Conferenza episcopale italiana. Ordinato sacerdote nel 1954, nel 1980 è vescovo delle diocesi di Termoli e Larino. Il 7 dicembre 1988 è eletto Arcivescovo metropolita di Lecce. Da guida spirituale della sua comunità, il prelato ha lasciato una traccia profonda sulla società, utilizzando con efficacia il pulpito dei mass media locali (un vero esperto di comunicazione don Ruppi, avendo fatto parte dell’apposita commissione della CEI). Ad eterna memoria del passaggio di questo vescovo nella Firenze del sud, il sontuoso nuovo portale del Duomo che in bassorilievo reca il volto riconoscibilissimo del Ruppi nell’atto di baciare l’anello a Papa Wojtyla. La visita di Giovanni Paolo II a Lecce nel 2002 è forse il maggior successo di Ruppi, insieme al restauro di tante Chiese e di piazza del Duomo, la costruzione del seminario “Pastor Bonus”e la forte ispirazione caritatevole che ha saputo esprimere nel 1997 in occasione del secondo esodo albanese sulle coste del Salento. Sul centro di permanenza temporanea “Regina Pacis” e sull’omonima fondazione le opinioni si fanno però più controverse: seppur assolto nel 2005 dall’accusa di peculato, resta la macchia della pesante condanna in primo grado per diversi reati di don Cesare Lodeserto in un’inchiesta correlata. Mons. Ruppi è stato anche indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità pugliese che ha coinvolto l’ex presidente della Regione Raffaele Fitto. Ha mancato per poco la tonaca cardinalizia ed è forse questo il suo maggior rammarico. L’augurio del Golem è per il nuovo Vescovo (si fa insistentemente il nome di Domenico D’Ambrosio, Vescovo di San Giovanni Rotondo, disponibile a partire da giugno di quest’anno, subito la visita di Papa Benedetto presso il santuario di San Pio): essere un’alta guida spirituale per la sua comunità, ridimensionando magari l’attivismo politico del suo predecessore.

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